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Famiglia oriunda di Casalpusterlengo. Già fin dal 1791 don Carlo Antonio, di don Carlo Francesco, I. R. Consigliere di appello, aveva ottenuto con decreto 17 marzo detto anno del Consiglio di Governo, che il suo stemma fosse registrato "nel codice destinato alle persone rivestito di carica nobile". Lo stesso don Carlo Antonio, che durante il primo Regno Italico fu consigliere di Stato e primo presidente della Corte di Cassazione, ottenne da Napoleone il titolo di conte (decreto dato a Schoenbrun il 1 ottobre). Al tempo della Restaurazione, con Sovrana Risoluzione 21 novembre 1816, l'Austria non ebbe alcuna difficoltà a riconoscergli l'antica nobiltà, così come ne godeva prima del 1796, in quanto che aveva ricoperto la carica di I. R. Consigliere di Appello, equiparata alle cariche nobili del Senato; ma quanto al titolo di conte, non gli fu concesso di trasmetterlo ai discendenti, perchè non era stato costituito il maggiorasco prescritto dall'articolo 6 del VII Statuto Costituzionale del primo Regno Italico. Detto titolo fu rinnovato a favore dei suoi discendenti legittimi con R. D. motu proprio 21 giugno e RR. LL.PP. 17 dicembre 1891. E' iscritta nel Libro d'oro della Nobiltà Italiana e nell'Elenco Ufficiale Nobile Italiana coi titoli di conte (mpr.) e di nobile (maschi e femmine). Un ramo secondogenito non ancora iscritto nell'Elenco Ufficiale Nobile Italiano è quello derivato da Francesco, di Carlo Francesco. Detto Francesco, dottore in legge (nato a Casulpusterlengo nel 1753, decaduto ivi nel 1830) ebb e in moglie la nobile Caterina Anguissola da Travo, che gli generò Gaetano, dottore in legge (nato a Casalpusterlengo nel 1811, defunto a Codogno nel 1844), sposato con Francesca Badagnani, dalla quale nacque Francesco (nato a Casalpustelrengo nel 1839, defunto a Pellio d'Inteldi il 31 agosto 1898), avvocato, sostituto procuratore generale del Re, cavaliere dei SS. Mauriziano e Lazzaro.